1. Ordinamento
Prima di iniziare il processo di taglio, il diamante grezzo viene analizzato per essere suddiviso in diverse categorie. Questo renderà l'intero processo più efficiente dal punto di vista dei costi (diverse aziende sono specializzate nel taglio di diverse dimensioni/tipologie di diamanti grezzi).
Al momento di scegliere una categoria, i team di pianificazione esaminano il modello, la fluorescenza, il colore, la chiarezza e le dimensioni. Potrebbero anche lucidare una piccola finestra sulla superficie di un particolare diamante grezzo per prendere una decisione più precisa e accurata.
2. Pianificazione
La fase successiva del processo di taglio dei diamanti è la pianificazione. La pianificazione serve a decidere come tagliare un diamante in modo da mantenere il peso maggiore e massimizzare la resa finale* (e quindi il valore).
*Laresa viene calcolata prendendo il peso totale dei carati lucidati e dividendolo per il peso dei carati grezzi originali x 100. Ad esempio, se la pietra grezza originale è di 1,00 carati e quella lucidata è di 0,39 carati, il rendimento sarà calcolato come (0,39/1,00) x 100 = 39%
Il fattore più critico nella pianificazione è il risultato finale del peso in carati, che avrà il maggiore impatto sul prezzo del diamante lucidato. I pianificatori si avvalgono di tecnologie sofisticate, competenze e intuizioni per ottenere il miglior rendimento possibile.
4. Scissione
Quasi tutti i diamanti grezzi devono essere divisi in più parti per ottenere la migliore resa complessiva. Una delle tecniche più utilizzate si chiama cleaving e viene solitamente eseguita su diamanti grezzi che presentano crepe e fratture (in modo da poterle eliminare).
Il clivaggio consiste nel dividere la pietra in due o più parti colpendola con una lama affilata. Si effettua tra gli strati lungo le linee di crescita del diamante (note anche come "piano di clivaggio").
Va notato che la lama viene inserita in una tacca/scanalatura, che viene realizzata in precedenza con un altro processo chiamato kerfing (con il laser o con un altro diamante).
I tagliatori devono conoscere a fondo la struttura e le qualità dei diamanti grezzi. Le loro competenze consentono di massimizzare la resa di ogni diamante, soprattutto di quelli con una struttura complessa.
Un altro processo utilizzato per dividere i diamanti grezzi in diverse parti è la segagione, con la quale la pietra viene letteralmente segata da una lama metallica/laser.
La spaccatura è preferibile alla segatura, ove possibile, in quanto comporta meno sprechi.
5. Segare
La segatura viene solitamente eseguita con lame metalliche o con il laser.
La segatura con lame può essere eseguita in qualsiasi direzione oltre ai "piani di scissione". Si svolge lungo le linee segnate in precedenza dai pianificatori.
La segatrice è costituita da un braccio appesantito montato sul retro di una speciale struttura metallica.
Il diamante grezzo viene solitamente inserito in uno stampo di cera o cemento per tenerlo in posizione e fissato al braccio sopra la lama metallica che ha un contrappeso sul retro (che aiuta a controllare l'abbassamento della pietra sulla lama di segatura). I segatori di solito operano su più macchine contemporaneamente, sono incaricati di cambiare la pressione del peso e di applicare la polvere di segatura alle lame.
La segatura laser riduce il rischio di potenziali crepe e consente una maggiore flessibilità, in quanto il segatore non è più limitato dai piani di scissione (perché il laser brucia semplicemente la struttura del diamante).
La velocità approssimativa di taglio delle lame metalliche è di 0,7-1ct. di diamante all'ora, mentre nella segatura laser è di 1,2-1,4ct. all'ora. Cercare di segare un diamante troppo velocemente può surriscaldarlo e portare a una potenziale crepa/frattura nella sega a lama metallica (cosa impossibile nella sega laser perché è raffreddata ad acqua).
I diamanti perdono circa il 2% del loro peso totale quando vengono segati da lame metalliche, mentre non perdono quasi nessun peso quando vengono segati al laser da un professionista.
6. Bruciatura
La bruciatura è il processo di modellazione del diamante. Funziona tagliando un diamante contro l'altro diamante. È proprio in questa fase che il diamante riceve la sua forma (rotonda o ovale) e la sua forma (corona, cintura e padiglione).
La bruciatura è stata eseguita manualmente fino all'inizio del 20° secolo, quando le macchine a ruota a motore
macchine bruciatrici a ruota hanno sostituito le vecchie macchine manuali. Ciò permise finalmente ai tagliatori di diamanti di creare diamanti veramente rotondi. La macchina poteva essere spostata dal centro, consentendo di ottenere forme più arrotondate.
7. Blocco
Il blocco è il processo di lucidatura delle sedici sfaccettature principali del diamante sulla ruota di lucidatura (scaife). La mola viene solitamente preparata applicando lubrificanti (olio d'oliva/grafite) e polvere di diamante.
Bloccando la sezione del padiglione si forma il culet, poiché otto sfaccettature inferiori lucidate con lo stesso angolo si uniscono per formare una punta.
Bloccando la sezione della corona si forma la tavola, poiché otto sfaccettature superiori lucidate con lo stesso angolo formano la tavola.
8. Brillantezza
La brillantatura è la fase finale della trasformazione del diamante grezzo in diamante lucidato.
I lucidatori realizzano il padiglione lucidando 8 faccette del padiglione e 16 faccette della cintura inferiore. Termineranno con la realizzazione della corona, lucidando 8 faccette del castone, 8 faccette della stella e 16 faccette della cintura superiore che formeranno la tavola (anch'essa una faccetta).
9. Controllo qualità finale ed eventuale rilucidatura
La fase finale del taglio dei diamanti è il controllo di qualità. Il team di gemmologi controlla il peso del diamante finito e verifica se è in linea con la resa stimata. Verificheranno anche la simmetria, le proporzioni e la lucidatura e vedranno se il diamante necessita di un nuovo taglio o di una nuova lucidatura per rientrare nella categoria richiesta.
10. Classificazione
Il diamante è pronto per la classificazione e il commercio dopo essere stato rilasciato dal dipartimento di controllo qualità. Si recherà presso uno dei laboratori di classificazione e certificazione, come il GIA o l'IGI, per ricevere il rapporto e per essere inciso al laser con il numero unico sulla cintura.